La depressione, disse, è un malfunzionamento dello strumento che usiamo per determinare cosa sia la realtà. E poi parlò delle voci, voci bugiarde, ma che stanno quasi sempre con te, che ti ripetono una serie di cliché ai quali però finisci per dare retta: sei un peso per chi ti ha voluto bene, non hai futuro, nessuno sentirà la tua mancanza.
David Brooks sul Nytimes racconta una storia di depressione finita male, la storia di un suo grande amico. Ci spinge anche a ragionare su quel che possono fare gli amici, i familiari di chi soffre di depressione. Scrive Brooks, raccontando il dopo, dopo che il suo amico si è suicidato:
“Se mai dovessi trovarmi di nuovo in una situazione simile, saprò che non ha senso cercare di spingere qualcuno fuori dalla depressione. È meglio mostrare che si sta cercando di capire cosa sta sopportando la sua anima tormentata…
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